Fanta-Italia: sedici mappe del nostro futuro |
fatti quasi cronachistica, senza concitazione (Cersosimo, Scialdone, Pestriniero, Carrara), |
il risultato appare il medesimo. Sia che al centro della vicenda vi siano i problemi del |
traffico (Aldani, Miglieruolo, il dramma di Venezia (Pestriniero, Scialdone), i rapporti fra |
Chiesa e Stato (De Turris, Prosperi, Staffilano), la burocrazia (di nuovo Miglieruolo), la |
pubblicità (Carrara), un mondo dall’ecologia sconvolta (Falessi), la descrizione di un mondo |
lontanissimo e post-atomico (Guerrini) o vicinissimo e in preda alla guerra (Curtoni, |
Montanari, Gallis), a medio termine e sotto un governo totalitario (Cersosimo, Raiola); sia |
che si tratti di un racconto sociologico, fantapolitico, fantareligioso, oppure di ucronia |
(Carpi) o di antiutopia positiva (Leveghi), anche in questo caso non si sfugge |
all’impostazione pessimistica della vicenda intesa globalmente. Con qualunque modulo la |
trama venga affrontata, qualunque ‘genere’ sia adottato, ma soprattutto qualunque |
impostazione ideologica abbia l’autore, non si sfugge ad un esame completamente |
negativo della ‘realtà in cui vivono’ (sempre la frase di Turone) gli scrittori. stessi. Questo |
è il lato più interessante dei sedici racconti di Fanta-Italia, il più significativo di uno stato |
d’animo diffuso fra un gruppo di ventenni e quarantenni di varia estrazione ‘politica’. La |
critica della presente realtà nazionale è spesso spietata, dura, senza mezzi termini, non |
ammette assoluzioni, anche se in alcuni casi è velata dall’umorismo, dalla satira. In una |
prospettiva più o meno vicina, più o meno lontana, la realtà di oggi viene condannata in |
tutte le sue strutture: politica, burocrazia, morale, religione, non si salva nulla, a |
dimostrazione del periodo di ‘crisi del mondo moderno’ (per usare il titolo di un libro di René |
Guénon) che stiamo attraversando, a dimostrazione di quel ‘disagio della civiltà’ (per |
usare questa volta il titolo d’un saggio di Sigmund Freud) che stanno subendo tutte le |
persone - scrittori di fantascienza o meno - dotate di un minimo di sensibilità e cultura. |
Ma il bilancio di questa nostra Fanta-Italia, se non appare positivo da un punto di viste |
strettamente ideale, lo è assai di più un punto di vista strettamente fantascientifico che |
in questa sede, com’è naturale, ci interessa maggiormente. In effetti su ambedue, con la |
dovuta serenità, esprimeranno le loro valutazioni lettori e critici, ma ai curatori sia |
concesso far notare come gli autori italiani specializzati siano capacissimi di alimentare la |
loro fantasia anche con i temi della realtà in cui vivono, di fare ‘riferimenti efficaci alle |
situazioni sociali italiane: e non da oggi, come sì è detto, e come constatare chiunque |
abbia la pazienza di fare qualche controllo di riviste e fanzines degli ultimi dieci anni. Per |
concludere, non possiamo tacere la nostra soddisfazione di fronte ai progressi compiuti da |
quando, con Destinazione Uomo apparsa il primo marzo 1970, lanciavamo questa sorta di |
‘operazione fantascienza italiana’: siamo giunti alla terza antologia della serie, mentre |
Galassia ha aperto le porte al romanzo italiano debitamente firmato e senza strani |
camuffamenti. Già quattro ne sono usciti, e altri seguiranno. In un settore diverso ma |
concomitante, segnaliamo infine il cammino che sta compiendo il primo congresso europeo |
della fantascienza, l’Eurocon I, che si svolgerà a Trieste dal 12 al 16 luglio 1972, in |
occasione del X Festival del film di Fantascienza, Un avvenimento durante il quale gli |
scrittori italiani potranno essere messi allo stesso livello di tutti gli autori europei, in |
occasione del premio che verrà assegnato. Tutti quei lettori che vorranno essere informati |
dello svolgimento dell’Eurocon potranno scrivere alla segreteria italiana: Casella Postale |
423, Venezia. Da parte nostra non possiamo che augurare il miglior successo ad aria simile |
iniziativa. |
Vittorio Curtoni - Gianfranco De Turris - Gianni Montanari |
Tellini |