La pietra di Gaunar |
Praticamente in tutto il mondo, quando si parla di science fiction italiana, gli esperti |
pronunciano un solo nome: quello di Roberta Rambelli. E, in effetti, mai notorietà fu più |
meritata: quel che di buono e di utile stato fatto per la diffusione e lo incoraggiamento |
della fantascienza italiana e della fantascienza in Italia, è dovuto in massima parte alla |
Direttrice dello Science Fiction Book Club. I risultati parlano da soli: dopo la famosa |
antologia Fantascienza: terrore o verità? che mosse decisamente le acque piuttosto |
stagnanti della science fiction nel nostro paese, liberando il pubblico dai numerosi equivoci |
che una scelta superficiale e presentazioni non accurate avevano provocato nei primi |
anni di diffusione di questa narrativa, i più importanti editori italiani hanno affidato a |
Roberta Rambelli lavori di scelta, di selezione, o hanno richiesto opera consultiva, |
considerandola l’esperta numero 1 del nostro Paese. Dopo l’antologia Europea, pubblicata |
solo in questi giorni da Silva, ci sono stati Terrestri e no, il volume inaugurale dello |
S.F.B.C., quindi l’antologia Lerici, l’antologia dell’Automobile, Io, Robot presso Bompiani. e |
questo per citare soltanto alcune tappe di una carriera brillantissima. Ma Roberta Rambelli, |
prima di affermarsi così decisamente in questo campo, era stata (ed è tuttora) una |
scrittrice, anzi, un’ottima scrittrice. Ha pubblicato numerosi romanzi e racconti, prima di |
assumere la direzione di Galassia (con i brillanti risultati che tutti i lettori conoscono), |
romanzi e racconti interessanti, validi, sempre sostenuti da uno stile spumeggiante e da |
una inventiva inesauribile: e l’unico appunto che si può fare a Roberta Rambelli autrice è |
quello di avere abbandonato troppo presto un campo nel quale avrebbe ancora moltissime |
cose da dire. Il suo ultimo romanzo risale al 1961, ed apparve anch’esso su Galassia: si |
tratta del non dimenticato Libro di Fars, un’affascinante rifacimento in chiave |
fantascientifica del mito di Gilgamesh, che incontrò a suo tempo i favori della critica e del |
pubblico. Poi, due eccellenti racconti, Dialogo con il dio e Parricidio (quest’ultimo |
rappresenta uno dei più riusciti tentativi adulti della giovane science fiction italiana): e |
poi, quattro anni di stasi, quattro anni durante i quali Roberta Rambelli non si lasciava |
smuovere dalle richieste dei lettori e degli amici, quattro anni di... tradimento (un |
tradimento dovuto, però, a impegni di lavoro addirittura soffocanti, e che trova delle |
attenuanti nell’enorme mole di lavoro svolta dall’...imputata favore della diffusione della |
science fiction in Italia). Poi ci fu l’amichevole avvicendamento nella redazione di Galassia, |
che fu affidata al sottoscritto, e, naturalmente, mi trovai di fronte a numerose richieste |
dei lettori, i quali domandavano un ritorno di Roberta Rambelli autrice, almeno con un |
racconto. Roberta Rambelli resistette per qualche tempo, poi cedette, e così ottenni il |
dattiloscritto dell’ultimo romanzo inedito dell’autrice de’ Il libro di Fars e Nove storie per |
nove pianeti. Ed ecco questo romanzo presentato al nostro pubblico, il quale ha già |
compreso perfettamente che le opere di science fiction si dividono in categorie di merito, |
e non di nazionalità, e che è assurdo contrapporre una fantascienza italiana a una |
americana e a una francese, esistendo soltanto opere buone, opere mediocri e opere |
brutte. Questo romano appartiene alla categoria dei buoni romanzi, è anzi, a nostro |
giudizio, il migliore della vasta produzione di Roberta Rambelli. Nel corso di chilometri- che |
dispute fatte di ancor più chilometrici espressi tra me e Roberta Rambelli, mi capitò di |
muoverle alcune critiche (basti pensare che entrammo in comunicazione perché io avevo |
pubblicamente stroncato un suo romanzo, I giorni di Uskad): la principale era quella di |
scrivere troppo in fretta, a volte, non sviluppando completamente delle idee ottime. Ma in |
questo caso, nel caso della Pietra di Gaunar, questa critica non ha motivo di essere. Si |
tratta di un esempio tra i migliori di fantascienza adulta, il prodotto più meditato e |
impegnato offerto fino ad oggi da questa autrice: in esso, idealmente, Roberta Rambelli |
riprende le fila delle sue opere precedenti, attinge alla nebulosa atmosfera dei sentimenti, |
dei contrasti, degli istinti e delle passioni umane, sullo sfondo dell’eterno duello Bene-Male, |
il cui valore assoluto trascende la comprensione degli stessi protagonisti, i quali sanno di |
essere strumenti al servizio delle due fazioni, ma che al termine si trovano di fronte |
all’angosciosa incertezza di chi non sa per chi, esattamente, ha combattuto. La pietra di |
Gaunar non è un capolavoro di fantascienza sociologica, non è neppure un ciclopico |
intrigo alla Van Vogt, ma è un romanzo atipico, un romanzo che rimarrà senza dubbio tra |
le cose migliori offerte dalla fantascienza italiana. Fantascienza italiana che, come |
abbiamo detto, sta evolvendosi sempre più, per un semplice motivo: dopo la schiera di |
opere mediocri è brutte degli ultimi anni, ora cominciano ad apparire sempre più di |
frequente racconti e romanzi di livello buono e spesso eccellente. E nel nostro quotidiano |
contatto con la parte più viva e competente della science fiction italiana, possiamo |
renderci ben conto di questo fenomeno, e sperare nell’avvenire con meditata fiducia. |