Redenzione immorale
casa divoratrice di The eye in the sky, la civiltà invertita di Dr. Futurity, in cui guarire un
malato è un delitto, sono in un certo senso eguagliati dall’incubo domestico delle riunioni
di caseggiato del mercoledì, quando l’inquilino imputato di avere leso la morale si trova
davanti a un accusatore senza volto, e cerca di sfuggire alla morbosa curiosità dei
moralissimi concittadini e al rischio di perdere il prezioso alloggio. Un altro non indifferente
segno dell’originalità di Dick sta poi in questo: nella marea di romanzi e racconti — spesso
eccellenti — in cui autori famosi fanno, attraverso lo specchio deformante d’un ipotetico
futuro, il processo alla realtà di oggi, Dick ha il coraggio di insinuare che, in fondo, il
mondo attuale non è poi tanto orrendo, che le soluzioni estremistiche sono sempre
eccessive, sia quella che impone lavoro, sacrificio e ipocrisia in nome della Remo sia quella
che concede lusso e ozio indiscriminato nell’Altro Mondo. La società cui Allen Purcell più o
meno inconsciamente aspira e che cerca di restaurare attraverso la beffa è il mondo di
oggi, con le sue contraddizioni ma con le sue libertà, con i suoi squilibri ma con le
possibilità che offre all’individuo capace e autonomo. E sotto questo punto di vista,
Redenzione immorale è anche, in un certo senso, un atto di fiducia nell’uomo di oggi e
nelle sue qualità migliori.
Tellini
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