Rigen. Oltre il limite consentito |
Questo romanzo di Claudio Del Duca si innesta nel genere letterario fantascientifico, ma |
con timbri e toni particolari. Lo stile è fluido, agile, accattivante ed è soprattutto filmico, |
con successioni rapide e spiazzanti di scenari, con proiezioni in avanti e indietro nello |
spazio e nel tempo, con disinvolti viaggi nell'inconscio e nella realtà esperienziale. |
La fantasia sbrigliatissima e ricca di trovate geniali, si congiunge ad un bagaglio non |
indifferente di conoscenze scientifiche e psicologiche imperniate in un discorso di natura |
essenzialmente etico-sociale. "Rigen" può ben inserirsi difatti nel filone "sociologico" della |
letteratura fantascientifica, ossia in quel filone che, nato negli anni Cinquanta, |
nell'immediato dopoguerra, si oppose al precedente filone "onirico-evasivo" del genere |
fantascientifico, sviluppatosi nel periodo bellico, e si rivelò come uno strumento di |
pungente e smaliziata critica della civiltà tecnologica dei tempi attuali. |
In estrema sintesi, senza svelare i colpi di scena del romanzo, Rigen è un pianeta situato |
nella parte opposta della Galassia, dove una nuova civiltà umana ha ripercorso lo sviluppo |
tecnologico fino al nostro attuale a partire da un forzato oblio sulle origini dell'umanità. In |
questo libro, a cui ne ha fatto seguire subito un altro, Del Duca parla, ovviamente per |
metafora, della civiltà in cui noi ora viviamo, presa fra ansie evolutive ultra-tecnologiche e |
inquietudini di ordine morale. L'intento è quello di far riflettere sui valori morali che sono |
irrinunciabili in un vero progresso tecnologico, ma che debbano essere conquistati |
autonomamente per poter essere autentici, mentre restano inefficaci se dogmaticamente |
imposti e inculcati. |
Bertoni |