La mano d'alabastro e altri racconti spettrali
I racconti di fantasmi vantano appassionati in tutto il mondo. Anche in Italia coloro che
amano esporsi al brivido crepuscolare delle ombre e all’orrore delle storie di spettri
divorano i racconti di Montague R. James: ambientati nell’Inghilterra di fine Ottocento o
degli anni immediatamente precedenti la Grande Guerra, vedono pacati e eruditi
accademici o appassionati antiquari imbattersi, tra antiche chiese, vecchie carte e nobili
case di campagna, in terrificanti manifestazioni di un mondo “altro”, fatto di lamie e
fantasmi. E non facciamo a caso il nome del più noto e apprezzato autore di storie di
spettri. Questi quattordici racconti, considerati da critica e pubblicò la più felice
prosecuzione narrativa del mondo spettrale di James, vennero scritti in una condizione
particolare: prigioniero di guerra dal 1943 al 1945 in un campo di concentramento nazista,
Munby sfuggì con la fantasia da quell’orrore creandone un altro, di diverso segno. E
nacquero così queste storie gotiche ambientate in una Inghilterra ormai irrimediabilmente
lontana: pubblicate sul giornale dei prigionieri inglesi, “Touchstone”, ebbero grande
successo e quando, finita la guerra, Dennis Dobson le pubblicò nel 1949, incontrarono
l’immediato apprezzamento di critica e di pubblico, tanto da essere ormai considerate un
classico del genere nel mondo di lingua inglese.
Come scrisse John Betjeman sul “Daily Herald” al loro apparire: “Benché non segua
strettamente le regole di M.R. James, Munby è nel solco della tradizione. Ama i vecchi
libri, le vecchie chiese, le vecchie case, e vi trova diversi pericolosi fantasmi... Oh, sì, è
nel solco della tradizione.”
Bonazzi