Magdeburg. L'eretico
Tenebre. Non esiste altro nella Germania dell' 'anno Domini' 1630. Tenebre, carestia, morte,
pestilenza provocate da una guerra che sembra eterna. Ma nemmeno questo assurdo bagno
di sangue è in grado di fermare Reinhardt Heinrich von Dekken, Principe di Turingia, uno dei
nobili cattolici più potenti, più temuti del Sacro Romano Impero della Nazione Germanica. Nella
mente di von Dekken - uomo nel cui passato grava un incubo di annientamento che rifiuta di
dissiparsi - ha preso forma un disegno di potere assoluto, una struttura di dominio destinata
a sconfiggere perfino il tempo stesso. Nel percorrere questa strada fin troppo simile al
lastrico dell'inferno, von Dekken non ha esitazioni, non conosce ostacoli, non si piega alla
coscienza. Eppure come in una profezia dell'Apocalisse, il suo destino è inestricabilmente,
inesorabilmente legato a quello di un altro uomo. Un guerriero senza nome, enigmatico e
letale, proveniente da una terra ignota. Un eretico in nero che di Reinhardt von Dekken
sembra essere l'antitesi assoluta. Mentre questa doppia spirale continua a serrarsi su se
stessa come un groviglio di serpenti velenosi, un sanguinario capitano di ventura e un
implacabile inquisitore stringono una sorta di blasfema alleanza, una coraggiosa donna di fede
è costretta ad affrontare un pericolo innominabile che si annida nelle viscere di un oscuro
monastero, un misterioso 'osservatore' di eventi attraversa terre devastate alla ricerca di
una risposta tenuta troppo a lungo sepolta e un mite costruttore di lenti è costretto a
diventare un costruttore di armi. Al fulcro di tutto questo si erge Magdeburg, la possente,
orgogliosa città luterana sul fiume Elba decisa a resistere alla guerra eterna e alle forze
dell'Impero. Una città sulla quale incombe un terribile destino di ferro e fuoco.
Primo volume di una temeraria trilogia, "Magdeburg. L'Eretico" è un monumentale affresco
gotico immerso nel vortice della Guerra dei Trent'anni. Ed è anche la storia di un amore
impossibile e struggente, in un mondo dove la furia più cieca non conosce limite.
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