Sylvie e Bruno
Terzo e ultimo romanzo dell’autore di Alice, questo Sylvie e Bruno è anche quello a cui il
celebre reverendo lavorò più a lungo, quasi prevedendone l’immeritata sfortuna o, per lo
meno, lo sconcerto che avrebbe provocato nei lettori affezionati alle avventure di Alice.
Infatti il libro, inedito in Italia, non fu mai più ristampato isolatamente in Inghilterra dal
1893, anno in cui uscì la seconda parte. Con quest’opera, Lewis Carroll inaugura un
genere del tutto nuovo: due storie si svolgono concatenate e parallele, l’una sinuosa e
fantastica, piena di nonsensi e di follia; l’altra seriosa e romanzesca, tradizionalmente
ancorata al mondo del reale, quanto la prima al mondo del sogno. Romanzo d’amore e
racconto di favole Sylvie e Bruno trae la sua forza e la sua originalità dalla giusta
posizione di due mondi da sempre inconciliati e schizofrenici. Natura e cultura, senso e
nonsenso, significante e significato, mondo naturale dell’infanzia e mondo artificiale degli
adulti sono soltanto alcune delle dualità che il linguaggio sovversivo di Carroil, assai prima
di Freud e di Joyce, ribalta e azzera. Riscoperto dalla critica contemporanea, studiato da
logici e psicanalisti, accreditato di significati « altri » il romanzo ultimo di Carroll resta
anche, per fortuna nostra, una divertentissima e appassionatissima lettura nel regno della
libertà e della fantasia.
Sbaraini