Nel dedalo del drago. Introduzione a Dracula |
Nell’accingermi a introdurre l’argomento ho l’acuta e fastidiosa coscienza di dovermi |
occupare di qualcosa che suo malgrado ed in ambiti il più delle volte impropri ha subito |
una usurazione ed un degrado immeritati e quasi irrimediabili. Di Dracula, infatti, si parla |
con troppa disinvoltura e spesso a sproposito e si sa troppo poco, sebbene gli studi seri |
ed approfonditi non manchino. Ma di quale Dracula? I luoghi comuni, che miscelano in |
modo caricaturale ingredienti romanzeschi, filmici e geostorici, nascondono il fatto che |
«Dracula» continua a essere un oggetto complesso sia per gli storici-filologi sia per i |
letterati. Per cui una ipotetica risposta alla domanda «chi è o che cosa è Dracula?» si |
sbriciolerebbe immediatamente in mille pezzi incoerenti. Di questi frammenti, ai fini di |
questo lavoro, me ne interessano soltanto alcuni che cercherò di riunire in un tutto |
autosufficiente, mentre dal resto dei detriti lasceremo volar via senza rammarico il |
malaugurato vampiro e soprattutto l’inoffensivo pipistrello nella loro qualità oramai |
prevedibile di simboli di categorie letterarie o cosmologiche. Altri, né primo né sicuramente |
ultimo della serie, potrà avere tutta la libertà di catturarli e di rinchiuderli nell’idea che si |
è fatto di Dracula. Penso di essere pertanto in stretta sintonia con chi mi volesse seguire |
attraverso le parole e le immagini che ho raccolto ed elaborato, se codesto lettore fosse |
per la fortuna di entrambi animato dal desiderio di trovare nelle pagine che seguono |
qualcosa di diverso dai luoghi eccessivamente frequentati. |
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[dalla “Premessa” del volume] |
Bonazzi |