Vampiri, sepoltura e morte |
«Se un tipico vampiro dovesse presentarsi a casa vostra, è probabile che vi ritrovereste |
sulla soglia di casa uno slavo grassoccio con le unghie lunghe e la barba ispida, gli occhi e |
la bocca spalancati, la faccia gonfia e rubizza. Abbigliato in maniera informale - per la |
precisione indossa un sudario di lino - apparirebbe agli occhi di tutti come un contadino |
lacero. Se non l’avete riconosciuto è perché vi aspettavate un gentiluomo alto ed |
elegante con un mantello nero. Ma questo sarebbe il vampiro della letteratura e del |
cinema...» E il vampiro della letteratura e del cinema non è che un derivato del vampiro |
del folclore di cui si occupa questo libro. |
Paul Barber presenta varie testimonianze su questa creatura soprannaturale, tratte dalle |
credenze popolari, dai racconti folcloristici e dalla letteratura. Prende in esame numerosi |
resoconti sull’esumazione di presunti revenant, registra che cosa viene detto del loro |
aspetto, delle loro origini e del modo di sconfiggerli e ucciderli, poi confronta queste |
informazioni con ciò che oggi si conosce sulla morte e la decomposizione per concludere |
che la credenza nel vampiro si rivela un’elaborata ipotesi popolare destinata a spiegare |
eventi in apparenza inesplicabili. |
Alla base della fortuna, anche letteraria, di questo essere inquietante e tenebroso, |
presente nelle tradizioni di tutto il mondo, ci sarebbe dunque la paura dei morti, la paura |
che nasce alla vista della «vitalità» dei cadaveri, delle trasformazioni a cui i corpi sono |
soggetti dopo la morte, prima di ridursi a puri scheletri «inoffensivi» di natura quasi |
minerale. Collegando i tratti comuni alle diverse credenze nei non-morti, Barber offre ai |
lettori un esauriente studio scientifico sul vampiro, il primo che si pubblica in Italia, |
corredato di ampie note esplicative e di una aggiornata bibliografia sull’argomento. |
Bonazzi |