Fantasia & fantastico
Come mai la fantasia sembra incarnarsi soprattutto in personalità riflessive, timide e
ombrose? Che cos'è poi la fantasia? Un aspetto della realtà o la sua negazione?
mascheramento o metamorfosi? È fuga, bizzarria e miraggio o commedia, gioco e
immaginazione? «Per me fantastico» ha scritto Roger Caillois, «significa anzitutto
inquietudine e rottura»: dunque, la fantasia tende a metterci in uno stato d'allarme?
Bisogna, allora, assecondarla o fuggirla? Ma non è la fantasia, anche, nutrice d'euforia se
non di felicità? È utopia, progetto o linguaggio? O è innocenza, diversità, trasgressione,
figurazione, miracolo?
A queste e ad altre domande Sandra Petrignani risponde attraverso quattordici trascinanti
dialoghi maieutici che si trasformano in quattordici ritratti rivelatori. Le
confessioni-racconto (di cui sono protagonisti Dario Argento, Italo Calvino, Pinin Carpi,
Fabrizio Clerici, Vincenzo Consolo, Francesco De Gregori, Giampaolo Dossena, Dario Fo,
Carla Fracci, Giovanni Giudici, Margherita Hack, Luigi Malerba, Giorgio Manganelli, Paolo
Volponi) ci permettono affascinanti (fantasiose e fantastiche) scorrerie nelle biografie
culturali degli intervistati e, più in generale, nell'immaginario del cinema, della narrativa,
della favola, della pittura, della canzone, dei giochi, del teatro, del balletto, della poesia e
dell'astronomia.
Bonazzi