Ormond: il testimonio segreto
Lo Ormond, di cui si presenta qui di seguito la traduzione italiana, sta a metà strada fra
quel particolare tipo di romanzo «nero» che, nelle mani del Brown, divenne la variante
americana - in termini contemporanei, invece che medievali o rinascimentali - del «gotico»
inglese, e il romanzo «sentimentale», verso il quale si era sino allora orientata - nell'opera
di William Hill Brown, Susannah Rowson e Hannah Forster - la narrativa americana delle
origini.
Ridotta all'essenziale, la trama dello Ormond si può ridurre allo schema tradizionale del
tentativo di seduzione, portato sino al limite della violenza, cui l'eroina riesce tuttavia a
sottrarsi; ma il Brown non manca di complicare l'esigua e sfruttata vicenda, rendendola a
tratti persino oscura, incupendo l'atmosfera con l'introdurre in essa lo spettro della
pestilenza e, soprattutto, con il rappresentare nel protagonista principale una sorta di
perversione di quel raziocinio che, secondo i principi sostenuti dal Godwin, e cosi
fervidamente abbracciati anche dal Brown, avrebbe dovuto condurre a una vita
stupendamente regolata dalla ragione. Il superiore intelletto fa invece, di Ormond, un
mostro, il quale, in forza appunto di quella sua superiorità, si crede in diritto di mettersi al
di fuori e al disopra del bene e del male. Il progressivo rivelarsi della natura paurosamente
malvagia del protagonista è il pregio maggiore del romanzo. C'è autentico merito nell'aver
fatto del suo animo l'oggetto stesso del mistero intorno al quale gravita l'intera vicenda:
la trama, con tutte le sue tortuosità, è quasi un falso scopo, un sottile espediente, usato,
parrebbe, al fine di sviare il lettore da quello che sarà lo scioglimento, il quale darà, sì, la
spiegazione materiale di come l'uccisione del padre di Constantia ha avuto luogo, ma, più
che in quei particolari di fatto, avrà il suo elemento di sorpresa nella parallela rivelazione
del vero volto di Ormond.. L' enigma non tanto risiede nel modo in cui si sono svolti i fatti,
quanto nel movente, e nell'animo che li ha prodotti.
Bonazzi