Fuga dall'Impero ovvero il paradosso di Parmenide |
La storia qui narrata possiede gli ingredienti d’un romanzo fantascientifico. Ma, non lo è. |
Nasce dal filone di narrativa sul futuro esemplificato da autori come Huxley o Orwell. E’ |
una metafora su un iperpresente già segnato all’orizzonte da indizi inquietanti. Quando il |
destino del mondo rischia di sfuggire di mano al buon senso dell’umanità, quando la |
scienza diventa onnipotenza nanotecnologica e biotecnologica per il consolidamento di un |
Impero al detrimento dei Nativi della Terra (piante e animali inclusi), quando segrete |
strategie di controllo manipolano la vita e l’informazione, allora si profilano tempi totalitari |
e oscuri. Il protagonista di questo romanzo, Robert JonahOsborne, è un antropologo in |
fuga alla ricerca di una umana e libera esistenza. Ha una meta: raggiungere Helen e |
Naaman, anche loro fuggiaschi, al Sud di un paese africano ridotto a Riserva. Coinvolto in |
una serie di eventi, deve affrontare realtà avventurose quanto impreviste per raggiungere |
la frontiera elettronica che delimita l’Impero. Ma, si può fuggire lontano dall’Impero? Una |
singolare organizzazione fondata nei primi decenni del XXI secolo da un manipolo di |
scienziati dissidenti, tenta di dare una risposta portando in salvo ideali etici e bagaglio |
nozionale dell’umanità. Di nuovo in fuga, Robert attraversa un’oasi abbandonata, abitata |
da qualche romito e fuggiasco. Alla fine, per sottrarsi alla cattura di alcuni Robot |
apocalittici, e guidato da Diamante, lo scimpanzé che della Terra conserva l’atavica |
saggezza, si salverà in modo del tutto inatteso. O era la sua avventurosa fuga soltanto il |
sogno di un viaggiatore inquieto, addormentatosi nella hall d’un aeroporto continentale? |
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