L'elmo del terrore. Il mito del minotauro
Arianna si smarrisce in sogno in una città antica. Un nano le spiega che il signore e a
creatore della città, dotato di poteri illimitati, si chiama Asterisk ed esige un tributo di
uomini, che dovranno partecipare a un gioco e morire sacrificati nella sua arena. Arianna
vede comparire Asterisk, alto come una montagna, con un elmo di bronzo simile a una
maschera da gladiatore e sormontato da due corna. Rinchiusa in una stanza dove c'è
una tastiera e uno schermo a cristalli liquidi. Arianna scrive un messaggio che da il via a
una chat, alla quale partecipano personaggi che si chiamano Monstradamus,
Romeo-y-Cohiba, Isolda: tutti chiusi, senza sapere come, in stanze uguali, perduti in un
labirinto di schermate e di parole, in attesa di aggrapparsi a un filo (a un link) o che
giunga un Teseo a liberarli o un Minotauro a divorarli. Nel suo nuovo romanzo, Viktor
Pelevin costruisce una travolgente macchina narrativa in forma di chat su Internet. È una
fantasmagoria di simboli che collega la Creta di Minosse alle saghe nordiche, Freud a
Borges e all'esoterismo, la fiaba agli orrori dell'inconscio, la narrazione tradizionale alle più
recenti forme di comunicazione. L'elmo del terrore è uno straordinario gioco di riflessi.
Cottogni