L'androide Abramo Lincoln
Louis Rosen e i suoi soci vendono persone. O, per meglio dire, 'simulacri', esseri umani
sintetici, veri e propri cloni di personaggi storici come Abramo Lincoln, il presidente degli Stati
Uniti più amato e più profondamente segnato da conflitti interiori, e Edwin M. Stanton, il suo
ministro della Guerra.
L'unico compratore che si presenta loro, però, è un avido multimilionario i cui progetti di
utilizzo dei simulacri potrebbero portare a Louis dei seri problemi con la legge. La situazione,
inoltre, è complicata dal fatto che qualcuno - o qualcosa - come l'ex presidente potrebbe
non avere alcuna intenzione di essere venduto.
I due simulacri risultano infatti ostinati e interiormente complessi proprio come coloro di cui
sono le perfette repliche. Impossibili da gestire, a volte più umani di chi li ha costruiti,
diventano le variabili impazzite che vanno a scardinare l'equilibrio già precario delle vite dei
protagonisti.
L'androide Abramo Lincoln utilizza il 'simulacro' come punto di partenza per una spietata
disamina della condizione umana, che culmina nella cupa visione di una vita tanto crudele
quanto dominata dalle leggi implacabili dell'inganno e della vana illusione
Cottogni