L'alba di Avalon
I Regni del Mare, l'arcipelago su cui si sono rifugiati gli abitanti di Atlantide dopo la
scomparsa tra i flutti dell'Antica Terra, sono scossi da terremoti sempre più violenti. Micail
e Tiriki, re e regina di Atharrath, sono anche i due supremi sacerdoti del Tempio della
Luce, dotati di poteri soprannaturali che permettono loro tli garantire più a lungo la
sopravvivenza dell'isola, il cui destino è però segnato: le antiche profezie avevano
previsto l'inabissamento anche della nuova patria, lasciando tuttavia la speranza di una
rinascita della fiorente civiltà in un'altra terra. La decisione di partire è inevitabile, e i
sovrani invitano tutti i sudditi a ultimare in fretta i preparativi dell'esodo. Il mattino della
partenza, però, un altro spaventoso terremoto scuote l'isola e Tiriki, che ha l'incarico di
salvare l'Omphalos, la pietra magica ombelico del mondo, giunge al porto in ritardo,
quando la nave su cui doveva imbarcarsi con Micail è già partita. La regina sale allora su
un'altra nave che inizia il periglioso viaggio verso le isole Esperidi, dove da tempo fiorisce
una colonia atlantidea. Ma una violenta tempesta fa naufragare il vascello in un luogo
sconosciuto, abitato da un popolo che adora la Dea madre e vive nelle paludi attorno a
una collina chiamata Tor... mentre nel frattempo la nave di Micail è giunta alla sua meta,
la colonia aikoniana di Bel-sairath. Cominciano così le storie parallele dei due gruppi di
profughi, approdati, l'uno all'insaputa dell'altro, in due zone non distanti delle Isole
Esperidi, l'odierna Gran Bretagna: dalle loro vicissitudini è destinata a sorgere la nuova
civiltà di Avalon.
Cottogni