Rupes Recta
Per Antonio Piras si tratta di un “giallo fantascientifico, alla Dick”, definizione senz’altro
azzeccata, ma nel romanzo si sentono altri aromi, tra cui uno che ricorda il Vance di Il
faleno lunare.


E proprio sulla Luna si svolge la vicenda, una Luna decadente e fredda di un lontano
futuro, quando l’umanità ha ormai colonizzato il sistema solare ed è in grado di
terraformare i pianeti.

La società è cambiata molto in centinaia di anni, ma certe cose restano sempre uguali, e
quando uno spietato serial killer, chiamato "l'assassino della mezzaluna", inizia a mietere il
suo raccolto di sangue inizia una caccia sempre più frenetica e disperata per catturare
l’assassino.

Mikhail Stefanovic Beltrami è il protagonista di questa caccia, nella duplice veste di
collaboratore della polizia prima e di principale sospettato poi, arrestato ma rilasciato
subito dopo che un nuovo omicidio dimostra la sua innocenza.

Omosessuale, con un passato da militante nel movimento indipendentista “Luna libera”, di
professione Ricordante, una specie di registratore umano di fatti e avvenimenti, Beltrami è
una persona tormentata, che ha perso il compagno e vive nel suo ricordo, un ricordo
ovviamente perfetto e proprio per questo ancor più doloroso, i suoi unici affetti sono la
figlia adottiva e un octopode geneticamente modificato sino ad acquisire un elevato livello
d’intelligenza, ma comunque privo di ogni diritto civile, considerato un semplice animale.

Beltrami è un personaggio memorabile, che si muove in una Luna dove si è sviluppata una
società del tutto particolare, strana anche per gli abitanti della Terra e degli altri pianeti,
dove malocchio e profezie vengono credute reali, ed è usanza girare con il volto coperto
da maschere per evitare di essere colpiti da una fattura maligna.

L’indagine arriverà alla conclusione dopo diversi colpi di scena che mantengono alta la
tensione narrativa, ma un’ulteriore sorpresa attende il lettore, prima che arrivi la parola
fine.


Un romanzo impegnativo, dicevamo, dato che la trama è complessa, i personaggi sono
tanti e i rapporti tra loro mutevoli con il procedere della storia, inoltre ogni dettaglio è
importante e ha un suo significato.

A questo si aggiunga che Clelia Farris da per scontata l’ambientazione del romanzo, e non
usa i personaggi per fornire spiegazioni sui vari aspetti della società futura, o sui fatti del
passato.

Al lettore è richiesto un piccolo sforzo per colmare gli inevitabili vuoti, sappiamo per
esempio che la struttura geologica della Terra è cambiata, il fatto che il calendario conti
gli anni Dalla Cometa ci fa intuire che si è trattato di un evento cosmico… comunque
quello che è successo davvero non viene mai spiegato.

Lungi dall’essere un difetto questo modello narrativo rende il mondo immaginato
dall’autrice incredibilmente reale e vivido, degno palcoscenico per personaggi altrettanto
credibili, e l’immersione in questo universo è totale e coinvolgente.

Uno stile scorrevole e personale, decine di idee e una trama complessa sono gli ingredienti
di questo romanzo decisamente notevole, un'opera che ha rivelato un'autrice
decisamente dotata, un libro che non dovrebbe mancare nella biblioteca di un
appassionato.
Vegetti