Delitti bestiali
"Si entra nel suo mondo con una sensazione di pericolo personale", ha scritto Graham
Greene a proposito dei romanzi della scrittrice -americana di origine e trapiantata in
Europa- considerata ormai la più nota giallista contemporanea. E fin dalle prime pagine di
Delitti bestiali l'impressione è proprio questa.
Un elefante da zoo stanco di venire maltrattato; un cammello dal quale il padrone
pretende l'impossibile; un vecchio cane ereditato da un "nuovo" padrone indifferente e
cattivo; un gatto che l'amante della padrona cerca di ammazzare; un maiale specializzato
nella ricerca di tartufi deciso a farsi valere con il padrone; un topo torturato orribilmente
da ragazzini crudeli; una giumenta determinata a salvare la padrona da un tentativo di
omicidio; polli di un allevamento modello impazziti per il regime di vita loro imposto; una
scimmia addestrata da due ladri di appartamento; criceti perseguitati da un uomo che li
vuole morti; un furetto detestato dal maggiordomo; una capra avida di libertà; uno
scarafaggio filosofo che diserta il suo albergo preferito perche ormai troppo mal
frequentato... Sono questi gli inusuali protagonisti dei racconti "gialli" di Delitti bestiali.
Alcuni di loro uccidono, fanno del male, aggrediscono uomini.
Ma hanno sempre una motivazione comprensibile, se non encomiabile, per il loro operato.
E il lettore si chiede una volta tanto da che parte stare, quella dell'uomo-vittima o quella
della bestia-assassina? È noto del resto che Patricia Highsmith, alla domanda di un
giornalista che insinuava: "Lei che è la signora del mistero, ha mai paura?" ha risposto
secca: "Sì. Della gente."
Bertoni