Bambini, ragni e altri predatori
Molti scrittori italiani thriller, noir e del mistero considerano Baldini il narratore di maggior
talento della loro generazione. Forse proprio perché nella sua voce inconfondibile - come
accade appunto per King in America - si mescolano arcaico e moderno, e l'orrore nasce da
ciò che è quotidiano e banale. Nella godibilissima diversità degli spunti - colorati spesso di
un sulfureo humour nero -, unico e coerente è in effetti il motivo conduttore di Baldini.
Nella nostra «modernità», nel consumismo che ci culla, nella fretta e nell'ansia di oggi si
annida un demone oscuro, pronto a emergere in forma di orrore, ogni volta che si apre
una crepa nel tessuto scintillante: come per esempio accade con i giorni rituali delle
feste, o con l'infanzia, che può apparire cosí naturalmente «mostruosa». O con gli animali,
cosí irriducibili a noi. Ecco perché una bambina con gli occhi persi nel vuoto, un ragno
enorme, una qualsiasi altra creatura, possono all'improvviso ergersi di fronte a noi come
terribili predatori. Non sempre innocenti. Un libro compatto e mozzafiato, che non si può
abbandonare fino a che non è finita l'ultima storia, e che restituisce l'arte antica di
abbandonarsi finalmente al piacere della paura. Sottile, potente antidoto ai mille veleni di
cui ci nutriamo.
Virelli