Il ritorno di Puck |
Per Kipling tutte le epoche sono contemporanee. Gli eroi, i non-morti nel loro limbo storico, |
sono solo ibernati nel suolo inglese, e mondo minerale, vegetale e animale minacciano e |
soccorrono in modi e in misure sempre sorprendenti il dispotico ma fragile, avventizio |
artificio degli umani. Non per niente l’Inghilterra è l’isola di Merlino. |
In questa seconda anta del dittico intitolato a Puck – il folletto dall’occhio ceruleo che |
sotto sotto è un vero e proprio diavolo –, davanti allo sguardo dei giovani protagonisti, |
Dan e Una, tornati un anno dopo sugli stessi luoghi, rispuntano vecchie e nuove |
conoscenze. E questa volta il cast è ancora più impressionante per varietà – dal neonato |
raccolto dalle fate allo sciamano, dal medico astrologo al giullare, dal contrabbandiere al |
santo – e per importanza: perché vediamo sfilare l’ultimo re sassone, Aroldo, e la regina |
Elisabetta, il celebre pirata Francis Drake e Washington, Talleyrand e Napoleone. Si passa |
dal neolitico alla Rivoluzione francese, si affronta l’Invencible Armada e si attraversano le |
lande sterminate degli indiani nordamericani all’epoca della rivolta delle colonie. I |
personaggi sono «tutti servi dell’Anello di Ferro», costretti dalla terra, che li nutre, a |
servirla quand’è il momento. E le loro prove, le loro imprese minime o grandiose ci offrono |
altrettanti spicchi vividi – con una felicità di tratto quasi fisica – di un affresco dove legge |
e violenza, sacro e profano cospirano tacitamente alla creazione di quell’incubo |
abbagliante, ammaliante, che i «grandi» chiamano Storia. |
I racconti qui radunati sono stati pubblicati per la prima volta tra il 1909 e il 1910. |
Virelli |