Opere
Esponente di punta dell’avanguardia scapigliata, raro esemplare di aristocratico dandysmo,
raffinato pasticheur dalla verve inesausta – erede della grande tradizione portiana e nel
contempo aperto alla cultura europea –, Carlo Dossi (1849-1910) fu uno scrittore
irrimediabilmente troppo avanti rispetto al gusto letterario della società in cui gli toccò di
vivere. E proprio a causa di questa sua estraneità alla greve Italia post-risorgimentale è
stato a lungo ignorato. Ora, definitivamente uscito dalla clandestinità, ci appare, fra i
nostri scrittori di quegli anni, quello che ha cavalcato con più leggerezza l’onda del tempo,
il più vicino alla nostra sensibilità – in altre parole, il più ricco di futuro (si pensi solo
all’espressionismo gaddiano). Curato da Dante Isella, questo volume, che si presenta
come un lungamente atteso «Tutto Dossi», propone in un’edizione filologicamente
ineccepibile – fondata su un capillare esame della tradizione manoscritta e a stampa – non
soltanto scritti ormai noti (come L’Altrieri, la Vita di Alberto Pisani, Goccie d’inchiostro, La
Desinenza in A o Amori) ai quali già Isella aveva riservato fervide cure, ma anche un
fascio di testi più rari, che non mancheranno di suscitare, al pari degli altri, fedeli passioni.
Le ampie ed esaurienti Note ai testi di Isella forniranno al lettore una guida sicura,
consentendogli di ripercorrere le vicende di ogni singolo testo e di penetrare nell’officina di
questo solitario discendente di Sterne e Jean Paul.
Virelli