Racconti e novelle
Questo volume presenta alcune delle pagine migliori della letteratura francese dell’ 800. È
possibile cogliervi gli elementi caratteristici del secolo: una certa predilezione romantica
per le passioni forti e violente; l’amore per l’esotismo e il folclore; l’indagine psicologica e
lo studio della società del tempo, caratteristica poi del primo realismo, di Stendhal e di
Balzac. La grandezza dell’arte di Mérimée sta non tanto nel carattere dei personaggi —
largamente semplificati, ridotti quasi a un «cliché» di valore universale quanto nella
rappresentazione delle loro passioni violente e torbide, stesso in contrasto tra loro,
raccontate con uno stile sobrio e scarno, scevro di quella ricchezza di immagini troppo
compiaciute dei primi romantici, e perciò più incisivo e penetrante. E non è l’esotismo o il
color locale inseriti nei racconti a vivificarli, ma piuttosto il contrasto tra la volontà di
Colomba e del fratello, di Carmen e di Don José ostinati a perseguitarsi; o il senso
dell’onore fortemente sentito da Matteo Falcone, o il risvegliarsi della dignità regale in
Tamango, che fanno di questi racconti delle creazioni indimenticabili. E le figure restano
maggiormente vive perché l’autore ha ridotto al minimo lo sforzo per la loro
concretizzazione: i personaggi balzano nitidi dall’opera, appena sbozzati, ma già completi
e — ciò che più conta — vivi.
Sbaraini