Le meraviglie del Duemila
Questo Salgari d’annata (1907) appartiene al filone meno noto dello scrittore veronese,
quello d’anticipazione o “fantascientifico” ante litteram. Il Duemila immaginato in queste
pagine, vagamente concentrazionario e vacuamente progressivo, con gli anarchici
confinati al Polo Nord e gli animali relegati alle Canarie, il resto del mondo affannosamente
coltivato per garantire la sopravvivenza a miliardi di bocche da sfamare, cieli e mari solcati
da ronzanti marchingegni elettrici, l’Italia grande potenza con Dalmazia Corsica Nizza e
Malta, la Cina spartita fra gli europei e i cinesi emigrati in Africa, vien fuori direttamente
dal traforo del Sempione e del ballo Excelsior, dall’Esposizione Universale di Torino e
dall’Inno a Satana.
È dedicato agli amanti del kitsch e del bric-a-brac.
È corredato da un prologo e un epilogo di Giampaolo Dossena, da un indice delle meravilgie
e da nove tavole di Carlo Chiostri.
Sbaraini