Il grande disegno
Avevamo lasciato gli eroi di Farmer - dai più anonimi ai più famosi, come l'esploratore
Richard Burton e lo scrittore Mark Twain - lungo le rive di un fiume immenso, su un
pianeta sconosciuto dove, per motivi misteriosi, tutta l'umanità risorge dopo la morte.
Ora si tratta di scoprire qual è il disegno oscuro che si nasconde dietro questa grandiosa
macchinazione, mentre il racconto procede, come una saga dantesca, arricchendosi di
nuovi elementi e nuovi personaggi.
Mescolando abilmente mito e letteratura fantastica Farmer ci dà, con Il grande disegno,
uno dei romanzi più godibili della fantascienza moderna.
Dopo la battaglia di Nuln e la sconfitta delle armate Skaven al comando di Thanquol il
Veggente Grigio, Felix e Gotrek si apprestano a vivere una nuova avventura, dopo una
misteriosa convocazione si troveranno a viaggiare, a bordo di una navicella volante, alla
volta della desolazione del caos per raggiungere la mitica Karag Dum. In questa città
nanesca considerata da tutti ormai perduta, lo Sventratroll e i suoi compagni dovranno
sconfiggere, se vorranno sopravvivere, un demone terribile: il Divoratore di Anime…

Trascinante epopea fantasy collocata sullo sfondo di un tempo senza tempo e incentrata
sui cosiddetti “Nani”, elfi ribelli, incapaci di accettare la sconfitta, umana o sovrannaturale
che sia, continua la Saga di Gotrek e Felix. In Sangue di Demone l’irresistibile nano Gotrek
e il suo fedele compagno Felix, sono impegnati per l’ennesima volta a contrastare i sinistri
progetti degli Uomini-ratto, le spaventose creature che, da sempre, costituiscono un
pericolo letale per la conservazione della pace e della giustizia nell’impero di Nuln. Duelli di
magia, insidie esoteriche, incontri sovrannaturali, panorami fatati e una miriade di
personaggi degni della migliore tradizione della heroic fantasy animano le pagine di questo
libro assicurando al lettore, come e più del precedente Sangue di Skaven, un
intrattenimento arcano ed emozionante, stracolmo a ogni pagina di buon vecchio,
intramontabile e sempre nuovo, sense of wonder.
Ferroni