Il corvo
A questo punto, allora, nacque immediatamente l’idea di una creatura non ragionevole, e
tuttavia capace di parlare, e dapprima, com'è naturale, si presentò alla mente un
pappagallo, ma fu immediatamente sostituito da un Corvo, come ugualmente capace di
parlare e infinitamente più adatto per mantenere il tono stabilito. Così avevo pro-gredito
fino a concepire un Corvo - l’uccello di malaugurio - che monotonamente ripete una sola
parola, «Nevermore», alla conclusione di ogni stanza, in una poesia di tono melanconico e
della lunghezza di circa cento versi. Ora, senza così perdere di vista la supremeness, o
perfezione, in ogni punto, mi chiesi: « Fra tutti gli argomenti melanconici, qual è, secondo
il concetto universale dell'umanità, il più melanconico?». La Morte - fu l’ovvia risposta. «E
quando» mi dissi «è più poetico questo argomento, fra tutti il più melanconico?». Dopo
quanto ho già abbondantemente spiegato, la risposta, anche qui, fu ovvia: «Quando è più
stretta-mente congiunto alla Bellezza, dunque la morte d'una bella donna è,
indiscutibilmen-te, il tema più poetico del mondo - ed è del pari fuor di dubbio che le
labbra più adatte a tale argomento son quelle di un amante orbato dell'amata».
(Dalla «Filosofia della Composizione» di Edgar Allan Poe)
Bonazzi