I racconti del mistero |
La critica letteraria per lungo tempo ha sottovalutato il genere della letteratura del |
terrore, a malapena salvando il suo rappresentante più illustre, Edgar Allan Poe, qui |
presente e unico con quattro racconti, a indicarne le variazioni. Eppure il genere, gotico o |
fantastico che sia, ha ascendenze lontanissime e cultori nobilissimi. Secondo Bachtin, il |
grande studioso russo, nasce con la satira menippea (da Petronio ad Apuleio a Luciano), |
la quale era concet-tualmente legata alla nozione di carnevale. E il carnevale, sappiamo, |
è una vita fuori della consuetudine, una vita a rovescio. Ma a partire dal Settecento, dal |
fantastico nasce il «gotico» che sviluppa il terrificante-soprannaturale, dapprima |
ambientato in luoghi arcaici, con personaggi più o meno stereotipati. Sarà il romanticismo |
e poi il decadentismo a connotare la narrativa del terrore di più ampie risonanze e |
suggestioni. Esotismo, metamorfosi, follia, bare, specchi, pulsioni inconsce, doppi |
perturbanti, fantasmi reali e apparenti, un'infinita congerie di temi e strumenti eccitano |
ataviche paure e risvegliano ansie mai sopite, che la lettura magicamente trasforma in |
piacere. Ecco perché ha vita lunga il genere, a cui hanno contribuito, accanto a bravi |
artigiani, grandissimi scrittori. Come attesta questa antologia, che documenta nella scelta |
amplissima le tante espressioni di una letteratura che, tra l’immaginario e il simbolico, |
cerca di interpretare fantasticamente le paure e i desideri più trasgressivi. |
Un'osservazione: in una sua antologia Calvino asseriva che la letteratura italiana è sempre |
stata restia a questo genere e povera di testi. È talmente vero che, invece di inserire |
esempi mediocri (e ce ne sono) abbiamo scelto un curioso Arrigo Boito e documentato in |
appendice il fantastico realistico-orrorifico di un capolavoro quasi regionale dell'infanzia, |
unico sconfinamento nella fiaba che ci siamo permessi. Come in tutte le antologie, |
presenze e assenze rischiano l’arbitrario, se lo spazio non giustificasse la necessità di una |
scelta. A cui un'altra potrà aggiungersi in futuro; forse, un serial antologico. |
P.[iero] G.[elli] |
Bonazzi |