Prefazione. «Ombre di ferro»
Incarnazione di impulsi irriducibili, di un’istintualità ferma e dl un estremo sprezzo del
pericolo, il personaggio dell’invincibile barbaro creato nel 1932 dalla fantasia di Robert E.
Howard è qui riproposto in una nuova avventura da L. Sprague de Camp, il più assiduo —
e forse il più bravo — tra gli scrittori che ne hanno ripreso e arricchito il ciclo. Costretto a
fuggire dal Turan in seguito a un duello mortale, Conan viene subito coinvolto nel
rapimento di Jamilah, la moglie favorita di re Yildiz. La donna è stata portata in Zamora dai
sacerdoti del tempio di Zath, il mostruoso dio-ragno i cui occhi bruciano come soli
malefici e la cui forza diabolica metterà a durissima prova perfino i muscoli d’acciaio del
gigantesco eroe cimmero. Un Conan, dunque, ancora una volta imprevedibile e turbolento
eppure, a suo modo, cavalleresco e quasi... umano.
Tellini