La vera fabbrica dei corpi |
È un regalo singolare, quello che viene fatto nell'autunno del 1980 al dottor Bill Bass, |
docente di antropologia alla University of Tennessee di Knoxville: |
una zona boscosa di circa otto mila metri quadri su cui attrezzare un laboratorio. Ma |
ancora più singolare è il primo «ospite» che arriva in quel luogo: un cadavere. Quel |
laboratorio unico al mondo è infatti destinato a studiare la decomposizione in ogni |
condizione possibile (dentro carcasse di automobili, sotto lastre di cemento, sopra gli |
alberi, in polle fangose...) per riuscire, ad esempio, a capire la razza, il sesso, l'altezza e il |
peso di un individuo soltanto da un osso, oppure stabilire, con pochi elementi concreti, |
come è stato ucciso (e talvolta anche da chi). Dopo oltre |
vent' anni - e centinaia di cadaveri esaminati -, quel laboratorio è ormai conosciuto in |
tutto il mondo col nome reso celebre da un romanzo di Patricia Cornwell - la Fabbrica dei |
Corpi -, eppure poche persone lo hanno visitato e ancor meno sanno quali e quanti misteri |
esso abbia aiutato a risolvere. Con questo libro, Bill Bass finalmente ci spalanca il |
cancello della Fabbrica dei Corpi e ci fa da guida in un |
percorso appassionante tra i suoi casi più difficili o singolari: dal bizzarro ritrovamento del |
colonnello Shy all'imprendibile serial killer soprannominato |
«l'Uomo dello Zoo», dalla spaventosa strage della famiglia Perry all'enigma del cadavere |
senza testa, dall'insetto che portò un assassino in galera all'orribile scoperta al crematorio |
Tri-State... Più avvincenti di qualsiasi fiction, questi «puzzle scientifici» si susseguono col |
ritmo e con la suspense dei migliori gialli e ci spingono a trasformarci in detective che |
sfidano il più grande segreto dell'universo: il corpo |
umano. Il risultato è un libro straordinario, animato dalla voce ancor più straordinaria di |
«quell'uomo schivo, divertente e geniale che è il dottor Bass», come dice Patricia Cornwell |
nella Prefazione. La voce di un uomo che non ha mai dimenticato la bellezza |
della vita anche dopo aver trascorso mezzo secolo a studiare la morte. |
Cottogni |