Colpo di stato
È, il « Colpo di Stato», una tecnica od un'avventura od un singolare aspetto
dell'imprevisto? Che cosa lo precede? Come trascina, come rimorchia, una generazione?
Avevano ragione Robespierre e Lenin e Mussolini nel considerarlo « storia »? Era nel torto
Trotsky quando lo riteneva il primo passo verso il domani? Questa « utopistica realtà »
narrata da Yvon De Begnac riporta il problema del « Colpo di Stato » alle ragioni che lo
determinano, alle mentalità che lo perseguono, alle volontà che lo attuano.
Ii « Colpo di Stato » scatta quando l'irresponsabilità resta troppo a lungo alla base della
funzione burocratica, quando l'amministrazione ridiventa politica, quando la politica non
cede il posto all'amministrazione. L'uomo, allora, non ha via d'uscita dalla palude: e tanto
vale battersi per non naufragare nel fango. I personaggi di questa storia narrata da Yvon
De Begnac hanno coscientemente rinunciato al ruolo di ingranaggi di macchine altrui.
Anche se tutto sembra finire sul ciglio della loro vittoria o della loro sconfitta, il loro
esempio rimane.
Il loro « Colpo di Stato » ha dimostrato come - sol che lo si voglia - sia possibile imporre al
tempo della schiavitú il principio della fine.
[Personaggi reali e immaginari si incontrano. I capitoli sono intitolati o dedicati a
personaggi famosi. I testi in inglese, francese e tedesco, non sono tradotti.]
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