Finzioni
Un falso paese scoperto in «un’enciclopedia pirata», Uqbar, e un pianeta immaginario,
Tlön, «labirinto ordito da uomini» ma capace di cambiare la faccia del mondo; il Don
Chisciotte di Menard, identico a quello di Cervantes eppure infinitamente più ricco; il mago
che plasma un figlio nella materia dei sogni e scopre di essere a sua volta solo un sogno;
l’infinita Biblioteca di Babele, i cui scaffali «registrano tutte le combinazioni possibili della
ventina di simboli ortografici … cioè tutto ciò che è dato di esprimere: in tutte le lingue» e
che sopravviverà all’estinzione della specie umana; il giardino dai sentieri che si
biforcano; l’insonne Funes, che ha più ricordi di quanti ne avranno mai tutti gli uomini
insieme; il perspicace detective Lönnrot, che risolve una serie di delitti grazie a un
triangolo equilatero e a una parola greca, Tetragrammaton, e si condanna a morte; lo
scrittore ebreo Jaromir Hladìk, cui Dio concede di portare a termine una tragedia in versi
davanti al plotone di esecuzione tedesco, in un immoto
Virelli