Dilvish il maledetto |
“Fuggire dall’Inferno fu solo l’inizio per Silvish e Black, il suo cavallo d’acciaio demoniaco. |
L’unica cosa che gli premeva era trovare Jelerak,, il diabolico Mago che in precedenza gli |
aveva inflitto duecento anni di torture inenarrabili. |
Ma il destino aveva in mente per lui degli altri piani. |
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Gli eserciti del colonnello Lylish avevano invaso la sua terra natale, e soltanto Black |
sarebbe stato in grado di condurre Dilvish attraverso le linee nemiche per portare |
aiuto al Re. La città di Dilfar era assediata e soltanto Dilvish, discendente di Selar, era in |
grado di far sorgere le Legioni di Fantasmi di Shoredan per poter usufruire del |
loro aiuto. |
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Una bellissima fanciulla in difficoltà lo pregò di aiutarla: ma, in realtà, voleva il suo sangue! |
Due Maghi poi, avevano bisogno di lui come pegno in un gioco mortale |
avente per premio il potere. Infine, un’antica Dea dimenticata cercò – e fallì – nell’intento |
di fermare la sua inesorabile vendetta! |
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Alla fine, mentre Dilvish scalava l’imprendibile fortezza di Jelerak, la Torre di Ghiaccio, si |
accorse che davanti a lui non c’era altro se non tutta una serie di nuovi, tremendi |
pericoli che ancora lo dividevano dal suo antico nemico…. “ |
Fabriani |