Il grande tiratore
All 'alba di una qualsiasi domenica, Midland City sembrava dormire come una qualsiasi
cittadina americana di provincia. E' un sonno che durerà molto a lungo, perchè tutti gli
abitanti sono stati uccisi all 'istante dall 'esplosione accidentale (ma siamo sicuri che si
tratti di un "incidente"?) di una bomba N. Solo Rudy Waltz, farmacista di mestiere nonchè
cuoco e drammaturgo per vocazione, scampato per caso all 'olocausto, non sembra
scosso né da questa né da altre disgrazie: per lui ogni vita, anche la sua, è stata
spazzata via da Midland City tanti anni prima, quando, come lo straniero di Camus, ha
ucciso e ha scoperto di non poter piengere. L 'ironica, apparentemente distaccata,
eppure commossa e dolente scrittura dell 'autore di MATTATOIO N. 5, ci accompagna,
con una lucida parabola della condizione umana, attraverso la vita di Rudy da quel lontano
giorno in cui, appena dodicenne, è stato etichettato come "Il Grande Tiratore": nient
'altro che un 'entita neutra, astratta, priva di connotazioni umane; la squallida odissea di
Celia, la ragazza più bella della città, forse l 'unica donna che l 'abbia mai amato; l
'irrefrenabile ascesa e il clamoroso crollo del fratello Felix; le tragicomiche vicissitudini del
padre, sedicente pittore e falso nazi-anarchico; il silenzio inebetito di una madre
amebica...Uomini e donne che evocano anonimi e pur immortali personaggi da Antologia di
Spoon River-usciti, però, dalla penna irrestibile e graffiante di un Woody Allen-, vivono,
amano e muoiono nella piccola città dell 'Ohio. E su tutti si posa lo sguardo di Vonnegut,
che in questo suo ultimo, brillantissimo romanzo si riconferma figura di primo piano in
quella linea della letteratura anglosassone che va da Swift a Butler, da Shaw a Orwell.
Cremonesi