Eva futura
"Quanto al libro di cui scrivo ora l'ultimo capitolo, è un'opera che, alla sua apparizione,
farà sensazione anche abbastanza al largo, credo, perché, per la prima volta nella mia
vita, non scherzo piú" scrive Villiers de l'Isle Adam a Jean Marras. Ma quando nel 1886
esce Eva Futura, non si alza nessuna voce, né a difenderlo, né a combatterlo. Eppure
c'era di che fare l'uno e l'altro: un'intera generazione, e tutte quelle che da lei
discenderanno, non si saranno mai viste piú vituperate, beffate, definitivamente
giudicate, come in questo libro che mette in confronto la macchina e l'uomo, per scegliere
la macchina. Ma il tempo di Villiers de l'Isle Adam non era in grado di capire altro che le
sue cose minori: i suoi "scherzi".
Mallarmé, Huysmans, Baudelaire, Léon Bloy però capirono in lui il genio, il prodigioso
scrittore, l'uomo folgorante. È finalmente venuto anche per Villiers il momento di farsi
conoscere fuori da una stretta cerchia d'iniziati, “al largo”, come credeva di meritare.

Eva Futura può essere letto come un romanzo di anticipazione e come un'analisi, tra le piú
profonde, originali e audaci della nostra civiltà. Il giovane Lord Ewald ama e disprezza una
donna bellissima e stolta. Non stupida, ma irrimediabilmente e completamente mediocre.
Una donna che sembrerebbe ideale per la maggioranza dei suoi contemporanei, ma che a
lui ha tolto la forza di vivere. Thomas Alva Edison (è da notare che quando il libro fu
scritto il grande inventore era in vita) gli offre la soluzione di un meraviglioso automa,
Hadaly, che riveste di un corpo identico a quello della donna amata, mentre le infonde una
nuova intelligenza.
Per convincere Ewald a questa sostituzione, Edison lo conduce a poco a poco a mettere
in dubbio i confini che separano la creatura vivente dal prodotto perfetto della tecnica: e
non è piú la macchina che appare terrificante, ma l'uomo e i suoi limiti.

Villiers de l'Isle Adam è nato nel 1838 e ha vissuto faticosamente a Parigi dove è morto,
poverissimo, nel 1889. Oggi è considerato uno dei maggiori scrittori francesi.
Fabriani