La danza della morte
Nell'America di fine Ottocento, questo libro fu un imbarazzante best seller. In forma di
satira, rivela la natura maliziosa ed erotica di quel raffinato gioco di seduzione che è il
"ballo di società". Il libro segna la fine dell'età dell'innocenza americana: un paese che si
concede il lusso del valzer, dopo il puritanesimo e le lotte di frontiera, le corse all'oro e la
guerra civile che ne hanno accompagnato l'austera ascesa, non può più contrapporsi
all'Europa corrotta e sensuale. È il momento di fare i conti con il vecchio mondo, anziché
esorcizzarlo. Con Bierce (e con Henry James, che nello stesso 1877 pubblica L'americano)
l'Europa diventa oggetto di desiderio per l'intellettuale statunitense, perché suggerisce la
malignità e il disincanto necessari a scorgere i propri vizi: l'analisi del ballo non è che un
esempio. Simbolo di cinismo e di peccato, ma anche di gusto, di ironia, di cultura, l'Europa
funziona da specchio deformante per smascherare il perbenismo, la presunta innocenza,
l'ipocrisia del buon senso americano.
Bonazzi