Naufragio sul pianeta Tschai
L'avventura ritorna. La riedizione dei grandi cicli di Salgari, la riscoperta in vari paesi di
Fantomas e Tarzan, il successo mondiale di Papillon, sono i segni sicuri che il romanzesco
puro, dopo una lunga eclissi, va riconquistando il suo legittimo posto nella letteratura
d'ogni genere e livello. Anche, beninteso, nella fantascienza, che in fatto di peripezie
strabilianti può dare dei punti a tutti. Lo dimostra la nuovissima, rutilante saga spaziale di
Jack Vance, che iniziamo a pubblicare da questo numero. Si tratta di quattro romanzi,
ciascuno dei quali vive, per così dire, di vita propria e che si può quindi leggere
indipendentemente dagli altri, ma che hanno in comune due cose: il pianeta Tschai,
pullulante di razze e civiltà d'ogni concepibile e inconcepibile genere, e Adam Reith, il
terrestre che vi naufraga solo, ferito, disarmato.
Tellini