Colosso anarchico
Ritorna Van Vogt con una storia piena di battaglie, intrighi, ribaltamenti di situazioni,
scritta nel più classico stile che ha reso famoso quest’autore. Nella Terra futura descritta
da Van Vogt l’anarchia è diventata un sistema di vita e la forma ideale di governo (anzi di
non-governo), grazie alla installazione dei misteriosi computer kirliani che riescono a
controllare lo svolgersi delle attività in ogni parte della città e a intervenire nei casi di
tentativi di violenza, neutralizzando qualsiasi forma di aggressione. Le telecamere Kirlian
fotografano infatti immediatamente qualsiasi persona umana il cui comportamento esprima
rabbia o parossismo; la manifestazione di questa emozione violenta fa scattare dei relays
all’interno del computer centrale che interviene immobilizzando con un raggio paralizzante
l’aggressore. In questo futuro utopistico della razza umana si introducono però gli “Ig”,
alieni intelligenti che basano la loro cultura sull’espansione nello spazio e sulla conquista
degli altri mondi che è per loro un “gioco” da sviluppare secondo rituali e regole ben
definiti. La flotta aliena è ormai in viaggio per invadere l’ignara e indifesa Terra, ma l’Ig
predisposto al controllo delle attività umane e alla raccolta di tutte le informazioni
necessarie per ottenere un completo successo non è totalmente soddisfatto: alcuni punti
oscuri che gettano ombre sul quadro della razza terrestre da lui disegnato devono ancora
essere chiariti. Il comportamento apparentemente illogico di alcuni membri umani dà al
“giocatore Ig” una strana sensazione: i terrestri devono assolutamente essere distrutti al
più presto. Parecchi importanti fattori sono però ignoti all’Ig e l’esito della battaglia finale
non è segnato come potrebbe sembrare.
Viviani