La Fantarca |
Ogni libro ci invita a un viaggio, si sa, dal Milione di Marco Polo o dal Giro del mondo in |
ottanta giorni fino all'ultimo "romanzo" sulla vita dei microbi o delle rose, sulle avventure |
della circolazione del sangue. Ma il viaggio che ci propone La Fantarca è davvero |
straordinario perche è insieme un viaggio nello spazio, un viaggio nel tempo e un viaggio |
all'interno di noi stessi. In tutte e tre le dimensioni di questo viaggio la fantasia sorridente |
di Giuseppe Berto ci offre una molteplice varietà di motivi, di argomenti e di sfumature. |
La scena, per comtnciare, è immensa. Si tratta dell'universo, e l'astronave Speranza N. 5 |
punta nientemeno che su Saturno, pianeta nebbioso e - dicono - funesto, che la sapienza |
supertecnologica del millennio ormai alle nostre porte ha un po' squallidamente tirato in |
ballo come unico scampo agli spinosi e cronici problemi delle aree depresse del Sud |
d'Italia. La coscienza della spaventosa solitudine che circonda l'astronave c'è, nei |
passeggeri, sì e no. Eppure è spaventosa davvero, in quanto non soltanto l'infinito li |
circonda, ma appena appena partita la scricchiolante botte, od ordigno porta-terroni, il |
genere umano si accende con rapida quanto fatale decisione la miccia sotto i piedi. Tutti |
sentono di essersi imbarcati per una ben tetra avventura, ma da un lato sono troppo presi |
dai loro personali problemi, preoccupazioni e beghe per accorgersene, dall'altro vedono |
ben poco dell'universo perche soltanto dalla cabina di guida, attraverso l'astroglass, si può |
dare un'occhiata fuori. |
Cottogni |