Visto dal cielo
Nicholas Gutierrez detto Guts è stato bruciato vivo nella palestra della sua scuola e una
banda di ragazzini si incarica di far giustizia. Con l'aiuto di Zoe, la spazzina detective, e di
una esilarante tribú di marginali. Destinati tutti a cacciarsi in un mare di guai. La prima
ghost-story della stagione dei movimenti.
Perché Guts sghignazza nel cielo, dove "si radunano come smog i fantasmi dei morti
ammazzati", e da lassú osserva Agata sfrecciare sui roller a caccia dell'assassino, o degli
assassini? I vivi e i morti, il dolore la comicità e la rivalsa coesistono a Milano, presso il
grande fiume delle auto di Pasteur. Mai come in questo vasto, corale romanzo che pulsa
della vita e della lingua meticce delle nostre nuove città, Nicoletta Vallorani ha saputo
unire i due diversi registri della narrazione in cui è maestra, il comico di "La fidanzata di
Zorro" e il noir metallico di "Eva". E mentre assistiamo col fiato sospeso alle avventure
sempre piú sorprendenti (e inquietanti) dei tostissimi Agata, Ciainamen, Optalidon e
compagnia, dallo sfacelo evidente di una civiltà che ha già prodotto i suoi eredi nasce in
noi la consapevolezza che, come dice Mossàd, l'amico di Zoe, forse sono proprio i
senza-potere il nuovissimo, vivificante 'sale della terra'.
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