Nemici nell'infinito
Ma insomma che cos'è quest'iperspazio? È una semplice convenzione scientifica? È una
parola come un'altra per spiegare ai profani il funzionamento di quei motori che annullano
le distanze cosmiche portandoci in un balzo da un capo all'altro dell'universo? O è un luogo
che esiste davvero, una zona per noi inconcepibile ma dove tuttavia succedono delle
cose e dove magari c'è qualcuno? Il capitano Caleb non s'interessa alla questione teorica,
ciò che gli preme è di condurre in porto il suo astrocargo. Il pilota Wilner, ogni volta che il
cargo comincia a vibrare preparandosi al balzo, si sente i nervi a fior di pelle e non è
molto capace di connettere. Quanto poi al prof. Armitage, le sue storie saranno forse
plausibili, ma non spiegano il fenomeno di quelle astronavi che dopo il balzo iperspaziale
scompaiono senza più dare notizia di sé. Che fare?, si chiede dunque il lettore. Il nostro
consiglio è di lasciar fare a E. C. Tubb, uno di quei pionieri della FS che l'iperspazio lo
conoscono come il palmo della propria mano.
Tellini