Giù nei vecchi mondi
« Tra i Nuovi Maestri della science fiction che hanno fatto la loro comparsa negli ultimi
venti anni, l’uomo chiamato Cordwainer Smith è certo uno dei più grandi »: questa
l’opinione di Frederik Pohl, cui fa eco l’apprezzamento unanime dei critici specializzati.
Secondo P. Schuyler Miller, recensore di a Analog », « non ci sono altri racconti come
quelli di Cordwainer Smith, e non ci sono mai stati ». Per Robert Silverberg, Smith non si
deve considerare un autore contemporaneo, ma un viaggiatore del tempo, un visitatore
proveniente da quel Futuro che egli descrive. Algis Budrys, recensore di « Galaxy », è
ancora più entusiasta: a suo giudizio Smith non inventa storie, fa invece della cronaca...
dal punto di vista di un dio. Tutte queste espressioni elogiative, oltre che dal particolare
stile evocativo di Smith, nascono evidentemente anche dalla complessa struttura che
l’autore ha voluto dare alla propria narrativa: la descrizione totale di un universo
meraviglioso e crudele, fantastico e allucinante. Attraverso i suoi racconti, possiamo
essere partecipi della vita e delle emozioni di quell’universo, delle sue bellezze e dei suoi
orrori, delle sue leggende e della sua storia. In questa antologia, che segue « L’astronave
d’oro » da noi già pubblicata in « Futuro-Pocket », sono comprese le ultime tessere che
ancora mancavano, nel nostro paese al grandioso mosaico elaborate di Cordwainer Smith.
Tellini