Epilogo |
Questo libro narra la storia dell’Uomo e del suo pianeta, la Terra, attraverso i secoli futuri, |
in una progressione abbagliante di visioni. indimenticabili e poetiche; è l’opera che |
moltissimi considerano il momento più intensamente poetico di tutta la storia della |
fantascienza. Con la sua quieta, serena filosofia, con la sua magica capacita di evocare |
situazioni e paesaggi allo stesso tempo grandiosi e a perfetta,’ misura umana, Simak ci |
descrive dapprima il graduale abbandono delle citta, per una più serena vita nelle |
campagne; e poi ci accompagna nella descrizione della lenta espansione verso gli spazi |
cosmici, ci mostra la comparsa dei Mutanti, enigmatici figli della razza umana che di |
umano conservano solo una spietata, folle ironia, ci descrive il lento passaggio dell’eredita |
umana ai Cani, fedeli compagni dell’Uomo per millenni, ci parla dei robot che l’uomo ha |
creato a propria: immagine, e degli alieni che popolano i suoi sogni cosmici. E, attraverso |
la rivelazione di un nuovo e totalmente inaspettato piano di, esistenza su Giove, il |
gigantesco pianeta che sarà il nuovo Paradiso... o il nuovo Nirvana?... per tutto il genere |
umano, Simak si proietta nel buio dei millenni, quando l’intera razza umana sarà ricordata |
con il nome di una sola famiglia, i Webster, e l’antica casa sulla collina sarà un tempio e |
un memoriale lentamente dimenticato. E su tutto questo grandioso affresco di figure |
indimenticabili, gigantesca, si staglia la figura del più grande personaggio creato da uno |
scrittore di fantascienza: Jenkins, il robot antico, che nei suoi circuiti elettronici si |
aggrappa disperatamente al ricordo dell’umanità desiderata e perduta. |
Tellini |