All'ombra di Tycho |
Cari amici di Galassia, come vedete manteniamo le promesse. Questo mese eccovi un’altra |
grande firma, un altro autore di prima grandezza, definizione quanto mai calzante, dato |
che siamo in argomento.... stellare!, che mancava ormai da molto tempo. (L’unico |
romanzo di Simak pubblicato in volume, Anni senza fine, è apparso infatti, se la memoria |
non ci tradisce, nel 1953!). Vi avevamo assicurato che saremmo andati a caccia dei |
Grandi disertori e che li avremmo stanati uno ad uno per la soddisfazione dei nostri lettori. |
E, per questa volta, eccovi All’ombra di Tycho. Riteniamo superfluo dilungarci proprio con |
voi — sappiamo, dalle vostre lettere, che costituite un pubblico informatissimo, |
attentissimo, raffinato ed esigente, un pubblico addirittura.., temibile! — sui meriti e sulla |
produzione di Clifford Simak. Il romanzo che vi presentiamo è una singolare tappa |
nell’evoluzione della sua narrativa. È una storia lineare, semplice e tremenda, con un’unica |
e magistrale impennata di libera fantasia, scritta in un linguaggio volutamente spoglio e |
diretto, con il quale però l’autore riesce a creare, ad esempio, alcune tra le più |
agghiaccianti descrizioni dell’orribile magnificenza lunare: una storia senza il minimo |
compiacimento retorico, senza una sbavatura di sentimentalismo, di una bellezza rigorosa, |
semplice e spietata, raggiunta attraverso una forma espressiva in linea con le esigenze |
del più autentico realismo. All’ombra di Tycho è, come vi avevamo già spiegato, un |
romanzo recentissimo, apparso nell’edizione americana alla fine del ‘61, ed è un’opera |
significativa della piena maturità d’un autore che è non solo uno dei più grandi, ma anche |
uno dei più umani della fantascienza mondiale. Per completare questo fascicolo abbiamo |
pensato di offrirvi una appendice altrettanto eccezionale: un racconto lungo, Un ladro nel |
tempo, una divertentissima interpretazione del paradosso temporale — o meglio, una |
divertentissima smentita! — dovuto alla immaginazione ed al mestiere veramente diabolico |
di Robert Sheckley. In quanto al mese prossimo, ricordate che vi abbiamo già fissato |
l’appuntamento con Mr. Gallegher, supergenio il quale si presenterà, sbronzo come al |
solito, in compagnia del vanitosissimo robot Joe e del terribile nonnetto piovuto dal Maine, |
in una nuova serie di avventure impossibili dovute all’indimenticabile Henry Kuttner. Ah, |
una raccomandazione: se per caso inventate una Macchina del Tempo, state attenti a |
non farvi entrare in casa un trio di coniglietti marziani! Per il mese di luglio abbiamo in |
preparazione, per allietare le vostre vacanze, un romanzo di un altro grosso calibro: |
Robert Heinlein. Il tutto mentre il solito Sheckley continua ad ornare della propria |
scintillante presenza le pagine di tutti i numeri della consorella Galaxy. E poi provate a dire |
che vi trattiamo male! Intanto è uscito fuori collana, nel medesimo formato gigante del |
volume La Fantascienza di Aldani (che, tra parentesi, pare sia esaurito in parecchie città |
d’Italia), I ritorni di Cameron Mac Clure ed altri racconti di Sandro Sandrelli. Qualcosa di |
Sandrelli avrete letto su Galaxy e Galassia e, conoscendo la sua valentia, siamo certi che |
vi precipiterete ad acquistare e leggere questi Ritorni, che, per le prima volta in Italia, |
presentano una vasta e preziosa antologia di science-fiction italiana. Dopo il nostro |
Galaxy tutto italiano dell’anno scorso e le nostre rubriche Accademia e Gazzettino, che |
rappresentano qualcosa di nuovo e di intentato, Vi assicuriamo che proseguiremo per |
questa strada, convinti come siamo che, anche da noi, esistono ormai i presupposti di una |
narrativa fantascientifica italiana che non abbia niente da invidiare a quella straniera. Il |
volume di Aldani ha costituito la base, diremmo, di un edificio che, Sandrelli adesso ed altri |
poi, potranno costruire pietra su pietra con solidità e maestria. Le sorprese che abbiamo |
in serbo per voi, naturalmente, non finiscono qui. Ma non ve le anticipiamo tutte in una |
volta per la malvagia soddisfazione di lasciarvi un po’ sulle spine. Il colpo dei ventiquattro |
racconti di Sheckley, ad ogni modo, è solo il principio. Ed a questo punto vi salutiamo |
distintamente e ripartiamo, questa volta, per una eccezionalissima caccia all’autore che, |
nel caso specifico, è addirittura Isaac il Grande! |
Tellini |