Cap. VIII |
Questo romanzo è considerato per originalità di concezione e audacia di tecnica narrativa |
il capolavoro di Clifford D. Simak, l'indimenticabile autore di "Oltre l'invisibile". In "Anni |
senza fine" noi assistiamo al lento declino della specie umana, simboleggiata e riassunta |
per così dire nella dinastia della famiglia Webster, per innumerevoli generazioni, dall'anno |
2.000 all'anno 20.000. Assistiamo all'abbandono da parte dell'uomo delle città divenute |
ormai un relitto di epoche preistoriche, di quando l'umanità dell'era neolitica aveva |
abbandonato il nomadismo per stanziarsi in comunità tribali a difesa dei comuni nemici. |
Assistiamo all'inizio della civiltà canina, con Nathaniel, il primo cane parlante, che con |
l'altro grande amico dell'uomo, l'automa, sintetizzato nel mistico e pensoso Jenkins, |
prepara il mondo di un lontano domani, quando l'uomo sarà scomparso dalla Terra. Il |
romanzo narra la cupa e incomprensibile civiltà delle formiche volte in silenzio alla |
conquista del pianeta, e la mistero dei Mutanti, la razza dei Superuomini che prenderà un |
giorno il volo per i pianeti dei più lontani sistemi solari e scomparirà per sempre dal nostro |
universo. In travvediamo il mondo crepuscolare, spettrale di un al di là che solo i cani |
presentono, quando la notte ulunano contro ombre e suoni che sfuggono alla percezione |
dell'uomo.. E ci sono le pagine tragiche e grandiose del tentativo di colonizzare il mondo |
apocalittico che è il pianeta Giove, popolato da una razza indescrivibile, mostruosa ed |
estatica, nella quale alla fine l'umanità della Terra si annullerà.. E poi ci sono gli automi |
che l'uomo ha abbandonato sulla Terra e che si emancipano tanto da costruire grandi |
astronavi, a bordo delle quali tenteranno la colonizzazione di quei pianeti che l'uomo non |
fece in tempo ad esplorare.. "Anni senza fine" non è soltanto un capolavoro di fantasia |
scientifica: è anche opera di poesia, soffusa di una mesta e pensosa bellezza. |
Tellini |