La grande ruota |
Cheyne Scarne era un professore di randomatica, la nuova scienza che aveva rinverdito la |
vecchia asserzione degli antichi greci secondo cui l’universo era fatto di numeri: prima |
dell’atomo, prima della particella elementare, prima del quantum d’azione, c’era il numero, |
e la sorgente da cui fluivano i numeri, in un flusso irrazionale e senza fine, era lì, alla |
portata di Cheyne Scarne. Perché Cheyne era anche un giocatore d’azzardo, che aveva |
scommesso la sua stessa vita per arrivare al cerchio interno della Grande Ruota, il |
Sindacato definitivo, la Mafia futura che controllava i traffici loschi che si svolgevano sui |
pianeti sotto il dominio dell’uomo. Ma Cheyne non avrebbe mai saputo se aveva vinto o |
perso nel giocare il suo punto: perché la Mafia stessa doveva giocare la sua partita in un |
gioco d’azzardo di dimensioni ancora maggiori, governato da una “combine”, |
un’associazione mafiosa che controllava l’intera Galassia. Così Cheyne Scarne si trovò ad |
essere prescelto come giocatore per conto dell’umanità in un gioco complesso in cui |
nessuno conosceva il valore delle carte e le regole erano infinitamente fluide e variabili. |
Viviani |