Evasione nel caos
L'aggettivo ingovernabile, oggi così di moda tra sociologi, politologi, economisti,
sindacalisti, non fa nessuna paura quando lo si sente alla TV o lo si legge sui giornali.
Bisogna trasformarlo in immagini, in racconto, perché acquisti il suo vero significato. Nella
società futura rappresentata in questo romanzo, l'ingovernabilità non ha nulla di astratto:
la bomba demografica è esplosa, l'autorità centrale ha l'acqua alla gola, la scienza e la
tecnologia sono quasi dimenticate, gli alberi sono scomparsi, le pestilenze e le carestie
aprono vuoti paurosi tra milioni di larve umane che si aggirano per sterminate città di
catapecchie. Ci sono orde di topi, strani riti di morte, sette fanatiche, superstizioni e
degradazioni di ogni genere. E ci sono i Ribelli, un movimento clandestino che non si sa
bene se vuole salvare quel che resta della civiltà o soltanto la pelle dei suoi aderenti. Ma
Gerry Fitch, chiuso nella sua relativamente dorata prigione di artista di stato, non sa che
cosa succede là fuori e decide di evadere. Una volta in ballo, ballerà anche lui sullo
scenario cupo, violento, allucinante, animalesco che è diventato il mondo ex-civile.
Tellini