Processo al domani
Frederik Pohl è quello scrittore che, con il Morbo di Mida, ha aperto, oltre una decina di
anni fa, la strada alla science fiction sociologica. Pohl è notissimo in tutto il mondo e
anche in Italia, dove il nostro pubblico lo ha conosciuto attraverso alcuni dei suoi racconti
migliori, Come L’uomo che mangiava il mondo e Il tunnel sotto il mondo, e attraverso i
romanzi e i racconti scritti in collaborazione con Cyril Kornbluth e sua moglie Mary (ovvero
C.M. Kornbluth), tra cui spicca il poderoso Gladiatore in legge. Come scrittore, Pohl è
aspro e difficile. Non concede nulla all’effetto e preferisce invece scavare spietatamente
in profondità nella sostanza delle cose. Quasi in ogni sua opera (se si eccettuano
divertenti racconti di evasione come In-gente gentilissima) mette in stato d’accusa
l’umanità per i suoi vizi e i suoi difetti, che si ripetono e si accentuano con il trascorrere
del tempo. Qualche volta l’imputato contro cui Pohl pronuncia brucianti arringhe è
l’individuo singolo, più spesso è la società, quella società dell’American way of life che
viene presentata in uno specchio sarcasticamente deformante, dove tuttavia ogni
connotato è riprodotto con agghiacciante e sostanziale fedeltà. Ma dilungarmi sui meriti di
Pohl in questa sede mi pare inutile. Basti ricordare il giudizio di Kingsley Amis, che in
diverse occasioni ha definito Pohl “il T.S. Eliot della science fiction “. Forse Pohl non è il
più grande in assoluto degli scrittori di science fiction, come sostiene Amis, ma è
certamente uno dei più grandi. Inoltre, ha il merito immenso di avere incanalato con il suo
esempio la science fiction verso la sua funzione più congeniale e nobile. Il contributo dato
da Pohl a questo genere ormai universalmente riconosciuto. Con il suo esempio di autore,
Pohl ha dato l’avvio (come fece John Wood Campbell jr. negli anni ‘40 dirigendo
Astounding Science Fiction) a una produzione di importanza e di qualità difficilmente
eguagliabile. Ben difficilmente autori come Robert Sheckley, Ugo Malaguti e Philip Dick
sarebbero diventati quello che sono diventati, senza lo splendido precedente di Pohl.
Questo Processo al domani, è, come i lettori noteranno subito, un “falso romanzo“,
ricostruito più su una unità ideologica che su una reale unità tematica esteriore. I “falsi
romanzi” sono piuttosto numerosi nella sf, e ne costituiscono una delle caratteristiche più
bizzarre e insolite. Ricordo, tra i più noti, The Voyage of the Space Beagle e La città
immortale, di Alfred Elton van Vogt, The Seedling Stars, di James Blish (alias, a quanto
sembra, William Atheling), Un mondo da giudicare, di Jack Williamson, gli stupendi Un
cantico per Leibowitz, di Walter Miller jr. e City, di Clifford Simak, il celebre Io, robot, di
Isaac Asimov, i divertenti Stazione ospedale e Settore generale, di James White e altri
ancora, fino ad alcuni famosi “falsi romanzi” di Ray Bradbury, come Cronache marziane.
Qualche volta le vicende dei vari episodi hanno lo stesso protagonista, qualche volta il
legame è costituito da un ambiente comune o da una medesima situazione: e il risultato
finale varia di testo in testo, dalla salda unità di Un cantico per Leibowitz. a quella molto
più discutibile di Un mondo da giudicare. I racconti — o gli episodi — di questo Processo al
domani, hanno in comune il tema: mettono sotto processo — esasperandoli attraverso la
prospettiva del futuro — i vizi e i difetti della società contemporanea, le sue manie, le sue
passioni spontanee o accortamente imposte da macroscopiche organizzazioni industriali o
pubblicitarie. Così, il delizioso Buon compleanno, caro Gesù, è uno scherzo dolce-amaro
sull’industrializzazione del Natale, di cui abbiamo visto spesso esempi quasi altrettanto
“science fiction” nella nostra realtà. Che cosa fare in attesa dello psicoanalista mette
spietatamente a fuoco la mania contemporanea per le droghe miracolose. Il marziano in
soffitta è un acre apologo contro un vizio eterno dell’umanità, l’avidità di guadagno, cui il
contatto con nuovi mondi offre, nell’inventiva di Pohl, un’altra preziosa e terribile
occasione. L’ispirazione del Demone di Wapshot, più ricco di agghiaccianti toni alla
Hoffman, non è in fondo molto diversa. Una storia di base-ball è una scherzosa
esasperazione della mania collettiva americana per lo sport nazionale: e noi italiani
sappiamo qualcosa di queste manie. Squadra Censimento e Servizio civile, i due episodi
più duri di questo “falso romanzo“, mettono a fuoco un futuro più lontano, in cui le stesse
strutture della società sono radicalmente modificate. E proprio in Servizio civile si profila,
attraverso la dolorosa e apparentemente insensata ribellione della protagonista, la
speranza e la promessa di una realtà diversa e migliore per lo uomo. Famoso in tutto il
mondo come scrittore, attualmente direttore di alcune riviste americane di science fiction,
Frederik Pohl è una delle personalità che più hanno contribuito alla evoluzione della
science fiction. Innumerevoli autori devono a lui molto del loro successo. E appunto per
questo, come per tributare un omaggio al Grande che lo ha indirizzato sulla strada della
science fiction sociologica, il grande autore italiano Ugo Malaguti, che due mesi fa è
esploso sulla ribalta internazionale con il suo romanzo Il sistema del benessere, ha voluto
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