Anonima Intangibili
il travaglio psichico è ricondotto nell’ambito d’una vicenda familiare e quindi a misura
d’uomo, e dove è nuovamente notevole la fantasia dell’idea centrale; a “Un pizzico di
Neandertal”, che rinnova con intelligenza il classico tema del pianeta con qualcosa di
strano, inserendolo però in un curioso gioco di scatole cinesi (un racconto con cornice, se
vogliamo dire così). Questi cinque lavori coprono un arco di tempo che va dal 1960 al ‘69;
e “Automatico Lunare” è l’ultima opera scritta. Segno che questa nuova tendenza, che
abbiamo cercato di delineare a grosse linee, s’è presentata anche ad Aldiss come una
possibilità di risultati ulteriori. L’antologia, nel suo complesso, è di qualità eccezionale.
Vorremmo ancora far rilevare, come ultima cosa, il carattere talora freddo e quasi
respingente della prosa: l’unico, appunto, adatto a delineare situazioni che evadono
dall’ambito umano per cercare d’afferrare un livello esistenziale più concreto ed
autosufficiente. Infine ci sia concesso ringraziare Riccardo Valla e la professoressa
Giuseppina Silva Micheli, che hanno fornito al traduttore preziosi suggerimenti per la
terminologia propriamente scientifica.
Tellini
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