I giorni dell'atomo
L'autore in persona vi presenta questo piacevole significativo romanzo, che contiene
sotto il velo della favola una sua profonda morale, la domanda stessa che angoscia gli
uomini del nostro tempo: la nostra civiltà tecnica ci porterà alla felicità? « Gli avvenimenti
raccontati in questo libro » ci dice l'autore «Sono la trascrizione e la traduzione fedele del
contenuto di micropalinsesti di autore anonimo, ritrovati nelle grotte del'Alto Niger
dall'illustre speleologo vesuviano Périhelie Abbeokouta. Non possiamo spiegare la natura
esatta dei termini tratti dal palinsesto, come, per esempio, la parola "onirocaseiná" o
"isoformica" o "transnylon", che, a noi che viviamo nel XXXII secolo, non dicono
assolutamente nulla. Ma siamo sicuri che i personaggi e le circostanze di questo racconto,
vissuti intorno all'anno 2050, ossia in un'epoca molto lontana, non sono immaginari; come
indicano certe particolarità del racconto, le persone che agiscono in queste vicende sono
realmente esistite nel XXI secolo e la nostra storia conferma i fatti esposti, per lo meno
per quanto ne sappiamo. Per quanto possiamo giudicare, non c'è nessuna intenzione
politica nel resoconto che vi presentiamo: soltanto, forse, un antico e innocente
scetticismo che si basa sull'eterno ricominciare dei cicli della storia e della coscienza degli
esseri umani, dopo lo svolgersi della necessaria parabola». Noi, uomini che vivìamo all'alba
dell'era ato- mica, seguendo l'autore in questo suo audace sguardo nel futuro, sentiamo
che questa favola può diventare domani una terribile realtà.
Tellini