Nel 2000 non sorge il sole
Il 1984 appartiene a quella tradizione di narrativa utopistica che, nella letteratura
anglosassone, ebbe sempre gran fortuna: dall'Utopia del Moro al Gulliver, al Butler, al
Wells, allo Huxley del Mondo nuovo e della Scimmia e l'essenza e alla Fattoria degli animali.
Ma Orwell ha fornito uno sforzo maggiore. L'opera è circa quattro volte la mole dell'altra:
e anche ciò qualche cosa significa. Winston e Julia appartengono, sebbene con mansioni
secondarie, al partito. E quelli che come loro portano la divisa del partito, sono legati da
una disciplina inesorabile. È perfino loro negata una vita sessuale. Anche nelle loro private
abitazioni un "teleschermo" ad ogni ora li stordisce di notizie, di musica, di giaculatorie
propagandistiche, al medesimo tempo che raccoglie e trasmette i loro gesti, le espressioni
dei visi, le minime parole. Ogni atto che appena esca dalle regole: esempio tenere un
diario, come a un dato momento fa Winston, è deliberata manifestazione di volontà
individualistica, di diserzione morale totalitaria... 1984 resta un memorabile libro. Libro di
una tristezza disperata, ossessiva, che definitivamente colloca Orwell in uno dei primissimi
posti dell'odierna letteratura inglese.
Cottogni