La terra dai molti colori
Nell’anno 2034 Theo Guderian, un fisico francese, fa una scoperta divertente ma poco
pratica: inventa un congegno che permette il trasferimento istantaneo nel passato
tramite una distorsione temporale. Il viaggio è però di sola andata e le coordinate
spazio-temporali del punto di arrivo sono immutabili: si tratta di una zona della valle del
fiume Rodano nell’idilliaca epoca del Pliocene, sei milioni di anni fa. Tuttavia a poco a poco
questa scoperta così sottovalutata si rivela utile: anche nell’utopistica società del
ventiduesimo secolo, in un mondo che sembra aver raggiunto la completa felicità e la
perfezione tecnologica, esistono degli “spostati”, degli individui scomodi che vogliono
fuggire attraverso questa porta in un misterioso passato. Tra questi c’è un gruppo di
personaggi particolarmente strano e interessante che vuole affrontare questo viaggio a
senso unico. Il mondo che li attende nella remota epoca del Pliocene è tuttavia molto
diverso dall’idilliaca desolazione che essi si aspettavano, ben due razze aliene venute dalle
stelle risiedono infatti nella nostra Europa del lontano passato. Da una parte i Tanu, belli,
arroganti, dotati di vasti poteri telepatici e telecinetici e con una cultura di tipo
cavalleresco; dall’altra i rinnegati Firvulag, malevoli nanerottoli dotati anch’essi di abilità
supernormali. E sarà proprio con queste due potenti forme di vita extraterrestre che
dovranno vedersela i nostri eroi in questo avventuroso romanzo che ha già raggiunto la
statura di un classico negli Stati Uniti e in Inghilterra, soprattutto per la magnifica
mescolanza di mito e speculazione scientifica, di fantastica immaginazione e di eccezionali
Viviani