Gli eletti di Mut
Se è vero che tutti siamo irresistibilmente attratti dalla riscoperta della nostra infanzia, il
fascino di questo romanzo si spiega certamente per il suo ricondurci a una fanciullezza
ben altrimenti favolosa, quella del mondo tutto e dell'intero genere umano, alla nostra
infanzia collettiva. Rivisitata, peraltro, in quello che dovette essere uno dei momenti più
drammatici della nostra evoluzione, ovvero l'epoca remota in cui l'uomo neandertaliano (il
Clan da cui viene allevata Ayla, l'eroina di questa avvincente saga della preistoria)
convive faticosamente con i primi tipi di neantropo (gli Altri, da cui la ragazza è nata).
Nella sua avventurosa odissea, Ayla, cacciata dal Clan per la sua 'stranezza' e 'diversità',
incontra il popolo dei Mamutoi, i Cacciatori di Mammut. È quella la sua gente? Sono quelli i
suoi simili, gli Altri? La ragazza deve scoprirlo e, per riuscirci, dovrà sostenere una lotta
impari e solitaria contro usi e costumi che le sono estranei, tentando di concilare due
'culture' quanto mai dissimili, abbattendo pregiudizi e credenze. Il fatto che sia cresciuta
fra quelli che gli Altri chiamano spregiativamente Testapiatta e considerano animali non la
farà apparire anche qui 'strana' e 'diversa'? Basteranno la sua intelligenza superiore, la sua
abilità nell'uso di nuove armi per la caccia, nell'arte della medicina, nel trattare gli animali,
nel creare il fuoco, a farla accettare, a farla amare?
Vegetti